Diritto Civile
Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 31931 - pubb. 24/09/2024
Espropriazione illegittima, risarcimento del danno da perdita della proprietà e rinuncia abdicativa implicita
Tribunale Brindisi, 13 Settembre 2024. Est. Raimo.
Espropriazione illegittima - Risarcimento del danno da perdita della proprietà - Rinuncia abdicativa implicita – Inammissibilità
Mutamento giurisprudenziale - Nuova - Conformazione delle facoltà del proprietario
Riqualificazione della domanda giudiziale - Questione rilevabile d’ufficio - Contraddittorio parti - Precisazione della domanda - Necessità
Nella vicenda dell’espropriazione illegittima, il proprietario danneggiato non può formulare, con la domanda di risarcimento del danno da perdita della proprietà, una rinuncia abdicativa implicita del bene con effetti sostanzialmente traslativi in favore della p.a. e ciò in quanto l’ordinamento riserva, in via esclusiva, all’amministrazione il potere - dovere di decidere sull’acquisizione del bene privato illegittimamente occupato.
Una domanda così siffatta va ricondotta, piuttosto, ai rimedi tipici che l’ordinamento, nel suo rinnovato contesto normativo e giurisprudenziale, offre, conformando le facoltà del privato e tipizzando gli strumenti legali di acquisizione pubblica del bene privato per motivi di interesse generale.
Ne deriva che se il privato ha proposto, seguendo il precedente orientamento giurisprudenziale, domanda di risarcimento del danno da perdita della proprietà, il giudice deve riqualificare la domanda alla luce del quadro attuale, sollevare anche d’ufficio la questione rimettendola al contraddittorio delle parti e consentire, come indicato, in sede amministrativa, dall’Adunanza Plenaria del 20 gennaio 2020, nn. 2 e 4, alle parti di puntualizzare le rispettive richieste in modo coerente agli strumenti di tutela riconosciuti dall’ordinamento. (Antonio Ivan Natali) (riproduzione riservata)
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