Civile
Il Caso.it, Sez. Articoli e Saggi - Data pubblicazione 09/03/2021
Intervento del Presidente Draghi alla conferenza: Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere
Mario Draghi, già Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Presidente della Banca centrale europea, Governatore della Banca d'Italia, Direttore generale del Ministero del tesoroCi troviamo tutti di fronte, in questi
giorni, a un nuovo peggioramento dell'emergenza sanitaria. Ognuno deve fare la
propria parte nel contenere la diffusione del virus. Ma soprattutto il governo
deve fare la sua. Anzi deve cercare ogni giorno di fare di più.
La pandemia non è ancora sconfitta ma si intravede, con l'accelerazione del
piano dei vaccini, una via d'uscita non lontana. Voglio cogliere questa
occasione per mandare a tutti un segnale vero di fiducia. Anche in noi stessi.
Ringrazio, ancora una volta, i cittadini per la loro disciplina, la loro
infinita pazienza, soprattutto coloro che soffrono le conseguenze anche
economiche della pandemia. Ringrazio gli studenti, le famiglie e gli insegnanti
che sopportano il peso della chiusura delle scuole. Ringrazio gli operatori
sanitari, le forze dell'ordine, le forze armate, la Protezione Civile e tanti
altri lavoratori in prima linea per la loro incessante opera. Sono anche questi
esempi di responsabilità civica e professionale, di cittadinanza italiana
attiva che impongono al governo di moltiplicare ogni sforzo. Siamo solo
all'inizio.
Il nostro compito - e mi riferisco a tutti i livelli istituzionali - è quello
di salvaguardare con ogni mezzo la vita degli italiani e permettere al più
presto un ritorno alla normalità. Ogni vita conta. Non perdere un attimo, non
lasciare nulla di intentato, compiere scelte meditate, ma rapide. Non voglio
promettere nulla che non sia veramente realizzabile. Le mie preoccupazioni sono
le vostre preoccupazioni. Il mio pensiero costante è diretto a rendere efficace
ed efficiente l'azione dell'esecutivo nel tutelare la salute, sostenere chi è
in difficoltà, favorire la ripresa economica, accelerare le riforme.
Il 10 marzo di un anno fa l'Italia si chiudeva diventando per la prima volta,
una grande zona rossa. Un nostro concittadino su venti è stato contagiato -
secondo i dati ufficiali che, come è noto, sottostimano la diffusione del
virus. Mai avremmo pensato che un anno dopo ci saremmo trovati a fronteggiare
un'emergenza analoga e che il conto ufficiale delle vittime si sarebbe
avvicinato alla terribile soglia dei centomila morti. Dobbiamo al rispetto
della memoria dei tanti cittadini che hanno perso la vita il dovere del nostro
impegno. Nel piano di vaccinazioni, che nei prossimi giorni sarà decisamente
potenziato, si privilegeranno le persone più fragili e le categorie a rischio.
Aspettare il proprio turno è un modo anche per tutelare la salute dei nostri
concittadini più deboli.
Questo non è il momento di dividerci o di riaffermare le nostre identità. Ma è
il momento di dare una risposta alle tante persone che soffrono per la crisi
economica, che rischiano di perdere il posto di lavoro, di combattere le
disuguaglianze. In un solo anno il numero di italiani che vivono in una
situazione di povertà assoluta è aumentato di oltre un milione, mentre si sono
acuite altre disparità, prima fra tutte quella tra donne e uomini.
È anche per questo che oggi, Giornata Internazionale della Donna, voglio che il
mio saluto accompagni la presentazione della Strategia Nazionale per la parità
di genere, elaborata dalla Ministra Elena Bonetti, a conclusione di un lavoro
che ha visto partecipi personalità a cui va il mio caloroso ringraziamento.
A fronte dell'esempio di molte italiane eccezionali in tutti i campi, anche
nella normalità familiare, abbiamo molto, moltissimo da fare per portare il
livello e la qualità della parità di genere alle medie europee.
La mobilitazione delle energie femminili, un non solo simbolico riconoscimento
della funzione e del talento delle donne, sono essenziali per la costruzione
del futuro della nostra nazione.
Azioni mirate e profonde riforme sono necessarie per coinvolgere pienamente le
donne nella vita economica, sociale e istituzionale del Paese. Ma dobbiamo
prima di tutto cambiare noi stessi nella quotidianità della vita familiare.
Lo Stato e gli enti territoriali dovranno assistere le famiglie, specie le più
giovani, anche quando questa fase di emergenza sarà terminata. Gli strumenti
che dobbiamo impiegare sono vari, penso tra gli altri ai congedi parentali,
penso al numero dei posti negli asili nido che ci vede inferiori agli obiettivi
europei, e sulla loro distribuzione territoriale che va resa ben più equa di
quanto non sia oggi. Tutto ciò è obiettivo di questo governo.
Non voglio qui ripetere le bellissime parole di oggi del Presidente della
Repubblica sulla condizione femminile. Voi sapete bene quanto sia dolorosa. Sul
femminicidio e su ogni forma di violenza di genere, sono da condividere le
proposte della Commissione parlamentare d'inchiesta. Oggi, per le vittime dei
troppi femminicidi e anche come reazione prodotta dalla pandemia, sembra
formarsi una nuova consapevolezza che trova un'opportunità straordinaria nel
programma Next Generation EU per diventare realtà nell'azione di governo, del
mio governo. Tra i vari criteri che verranno usati per valutare i progetti del
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci sarà anche il loro contributo alla
parità di genere.
È con questo spirito di fiducia nel nostro, nel vostro, futuro e con l'impegno
di questo governo a conquistarsela, che vi auguro buon 8 marzo.