Crisi d'Impresa e Insolvenza

Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 30911 - pubb. 26/03/2024

Liquidazione controllata: diritto del debitore ad abitare la casa fino alla vendita

Tribunale Ferrara, 07 Dicembre 2023. Pres., est. Giusberti.

Liquidazione Controllata - Utilizzo dell’abitazione fino alla vendita - Art. 147, comma 2, CCII - Applicazione diretta - Sussistenza

Nella disciplina della liquidazione controllata non è prevista alcuna norma che regoli espressamente la fattispecie del mantenimento della casa di abitazione nella disponibilità del debitore, la quale, in via di mera ipotesi, potrebbe essere ricondotta all’ art. 270, co. 2, lett. e), con il conseguente potere del Tribunale che ha pronunciato la sentenza (e che ha il potere di autorizzare l’utilizzazione dei beni) di decidere anche sulla successiva istanza del debitore relativa all’utilizzazione di beni del patrimonio da liquidare e fondata su circostanze sopravvenute.
Tuttavia, con riferimento alla casa di abitazione, vale il richiamo dell’art. 275, co. 2 - “Il liquidatore ha l'amministrazione dei beni che compongono il patrimonio di liquidazione. Si applicano le disposizioni sulle vendite nella liquidazione giudiziale, in quanto compatibili.” -, che rinvia a sua volta all’art. 147, co. 2, per cui “la casa della quale il debitore è proprietario o può godere in quanto titolare di altro diritto reale, nei limiti in cui è necessaria all'abitazione di lui e della famiglia, non può essere distratta da tale uso fino alla sua liquidazione”.
Pertanto, a fronte dell’istanza del debitore di autorizzazione ad abitare nella casa familiare, non sussiste il potere del Giudice Delegato di rigettare la richiesta, dovendo egli, al contrario, dichiarare il non luogo a provvedere, attesa l’applicazione diretta dell’art. 147, co. 2. (Astorre Mancini) (Riproduzione riservata)

Segnalazione dell’avv. Astorre Mancini del foro di Rimini

mancini@studiomanciniassociati.it

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