Diritto Civile
Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 9930 - pubb. 23/01/2014
La persona interdetta non si protegge mediante mutilazioni: esclusa l’ablazione totale della capacità riproduttiva delle persone sottoposte ad interdizione
Tribunale Catanzaro, 18 Novembre 2013. Est. Maria Pia De Lorenzo.
Persona sottoposta a interdizione – Gravidanza – Richiesta del tutore di praticare sulla interdetta l’aborto contro la volontà di quest’ultima – Esclusione.
Persona sottoposta a interdizione – Rischio di abusi e gravidanze indesiderate – Richiesta del tutore di praticare l’ablazione della capacità riproduttiva – Richiesta aberrante.
Va respinta la richiesta del tutore di praticare sull’interdetta l’aborto contro la volontà di quest’ultima quando, all’esito dell’audizione della gestante e degli accertamenti espletati, non sia emerso in alcun modo che tale nuova esperienza nella vita dell’interdetta sia foriera di una ulteriore compromissione del suo stato patologico né che quest’ultima non sia in grado di portare a termine una gravidanza. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)
La richiesta del tutore di praticare sull’interdetta un intervento completamente ablativo della capacità riproduttiva della stessa, motivato dall’esigenza di preservare quest’ultima in quanto giovane, appetibile e non in grado di proteggersi da eventuali abusi, appare del tutto aberrante atteso che attraverso tale soluzione si finirebbe per mutilare in maniera irreversibile l’integrità fisica di un soggetto debole, del tutto incolpevole della sua situazione, per compensare vuoti di tutela e la mancanza di un sostegno reale ed efficace da parte della famiglia e delle istituzioni. L’abnormità della prospettata soluzione è ancor più evidente laddove si consideri che attraverso la sterilizzazione potrebbe essere scongiurato soltanto il ‘rischio’ che la stessa concepisca dei figli ma non che possa essere abusata da chicchessia. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)
Testo Integrale