Crisi d'Impresa e Insolvenza


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 28244 - pubb. 22/11/2022

Durata e modalità di apprensione delle quote di reddito nella procedura di liquidazione controllata

Tribunale Verona, 06 Ottobre 2022. Pres. Attanasio. Est. Pagliuca.


Liquidazione controllata - Quote di reddito - Durata della procedura - Poteri del liquidatore - Sovraindebitamento - Esdebitazione - Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza - CCI



In merito alla durata della procedura di liquidazione controllata, a fronte dell’omessa riproduzione nel CCI di una disposizione corrispondente al previgente art. 14 undecies, l.3/2012, si deve innanzitutto ritenere che questa non possa che dipendere dal tempo occorrente per la liquidazione dei beni rientranti nell’attivo della procedura.

Tuttavia, poiché il CCI ha anche espressamente previsto, ex art. 281, che venga dichiarata d’ufficio l’esdebitazione del debitore, trascorsi tre anni dall’apertura della procedura, ne consegue che, una volta dichiarata, la liquidazione non può proseguire per l’acquisizione di beni futuri, come le quote di reddito non ancora maturate.

Tale interpretazione è altresì avvalorata dalla sua conformità alle disposizioni comunitarie da cui la normativa deriva, e comunque non preclude, analogamente a quanto previsto in tema di liquidazione giudiziale, che l’attività liquidatoria possa proseguire, se le operazioni di liquidazione non si sono ancora concluse, limitatamente ai beni già presenti nel patrimonio del debitore al momento dell’esdebitazione.

Inoltre, dato che l’art. 270, comma 2, lett. e), CCI, al fine di garantire la messa a disposizione dei beni destinati alla liquidazione, impone al giudice di ordinarne la consegna al liquidatore, deve ben ritenersi possibile che, qualora il patrimonio comprenda quote di reddito da lavoro dipendente o da pensione, ordini direttamente al datore di lavoro (o all’ente previdenziale) il versamento diretto sul conto della procedura di tali quote, eccedenti l’importo stabilito come necessario al sostentamento famigliare del debitore. (Matteo Arata) (riproduzione riservata)



Segnalazione di Arata Matteo in qualità di amministratore di Piano Debiti Srl


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