Diritto e Procedura Civile


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 30371 - pubb. 23/12/2023

Cessazione della materia del contendere, sopravvenuta carenza d'interesse della parte alla definizione del giudizio e irrilevanza dell'accordo tra le parti

Cassazione civile, sez. II, 31 Ottobre 2023, n. 30251. Pres., est. Mocci.


CESSAZIONE DELLA MATERIA DEL CONTENDERE - Condizioni - Sopravvenuta carenza di interesse alla pronuncia di merito - Necessità di un espresso accordo delle parti sulla fondatezza delle pretese originarie - Insussistenza - Effetti - Regolamentazione delle spese - Soccombenza virtuale



La cessazione della materia del contendere si ha per effetto della sopravvenuta carenza d'interesse della parte alla definzione del giudizio, postulando che siano accaduti nel corso del giudizio fatti tali da determinare il venir meno delle ragioni di contrasto tra le parti e da rendere incontestato l'effettivo venir meno dell'interesse sottostante alla richiesta pronuncia di merito, senza che debba sussistere un espresso accordo delle parti anche sulla fondatezza (o infondatezza) delle rispettive posizioni originarie nel giudizio, perché altrimenti non vi sarebbero neppure i presupposti per procedere all'accertamento della soccombenza virtuale ai fini della regolamentazione delle spese che, invece, costituisce il naturale corollario di un tal genere di pronuncia, quando non siano le stesse parti a chiedere congiuntamene la compensazione delle spese. (massima ufficiale)




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