Diritto Civile
Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 31614 - pubb. 06/07/2024
Danni patiti 'iure proprio' dai congiunti dell'ucciso, concorso di colpa della vittima e riduzione in misura proporzionale
Cassazione civile, sez. III, 12 Giugno 2024, n. 16413. Pres. Frasca. Est. Dell'Utri.
CIRCOLAZIONE STRADALE - RESPONSABILITÀ CIVILE DA INCIDENTI STRADALI - Concorso di colpa della vittima - Danni patiti "iure proprio" dai congiunti dell'ucciso - Riduzione in misura proporzionale alla colpa della vittima - Necessità - Sussistenza - Fondamento
In materia di responsabilità civile, nell'ipotesi di concorso della vittima di un illecito mortale nella produzione dell'evento dannoso, il risarcimento del danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale, patito "iure proprio" dai familiari del deceduto, deve essere ridotto in misura corrispondente alla parte di danno cagionato da quest'ultimo a sé stesso, ma ciò non per effetto dell'applicazione dell'art. 1227, comma 1, c.c., bensì perché la lesione del diritto alla vita colposamente cagionata da chi la vita perde non integra un illecito della vittima nei confronti dei propri congiunti, atteso che la rottura del rapporto parentale ad opera di una delle sue parti non può considerarsi fonte di danno nei confronti dell'altra, costituendo una conseguenza di una condotta non antigiuridica. (In applicazione del principio, la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza impugnata che ha liquidato per intero il danno da perdita del rapporto parentale in favore dei congiunti, senza effettuare alcuna decurtazione per il concorso di colpa della vittima primaria, affermando trattarsi di "soggetti terzi rispetto all'illecito"). (massima ufficiale)
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