Diritto Bancario e Finanziario


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 30539 - pubb. 31/01/2024

Il metodo di ammortamento c.d. francese non implica alcun fenomeno di capitalizzazione

Tribunale Potenza, 10 Gennaio 2024. Est. Alborino.


Mutuo e finanziamento in genere - Anatocismo - Interessi



Laddove il rimborso abbia luogo con il sistema progressivo c.d. francese, la misura della rata costante dipende da una formula matematica i cui elementi sono: 1) il capitale dato in prestito; 2) il tasso di interesse fissato per il periodo di pagamento; nonché 3) il numero dei periodi di pagamento; la formula matematica in questione individua in sostanza quale sia quell’unica rata costante capace di rimborsare quel prestito (euro x al tasso d’interesse y) con quel determinato numero di pagamenti periodici costanti (ad esempio, z), sicché individuato l’ammontare della rata costante ne segue la determinazione del piano di ammortamento, di modo che, da un lato, si abbia comunque l’estinzione dell’intero capitale (sicché la somma delle quote capitale contenute in tutte le rate deve corrispondere all’importo originario del prestito), nonché, dall’altro, che con il pagamento della rata siano riconosciuti tutti gli interessi maturati nel periodo in cui la rata si riferisce.


Secondo il metodo dell’ammortamento c.d. francese, una volta individuato (sulla base della formula matematica di cui sopra) l’ammontare della rata costante, la costruzione del piano di rimborso procede quindi secondo i seguenti passaggi, e cioè. 1) si calcolano gli interessi sul debito iniziale e si determina la quota interessi della prima rata; 2) si sottrae la quota interesse così individuata dalla rata costante e si ricava per differenza la quota capitale della prima rata; 3) la quota capitale di tale prima rata si porta in detrazione dal debito iniziale e si ottiene il debito residuo; 4) sul debito residuo rinveniente dalla prima rata si calcola la quota interessi della seconda rata; 5) dalla rata costante si ricava per differenza la quota capitale della seconda rata; 6) la quota capitale della seconda rata va a ridurre il debito residuo su cui si calcola la quota interessi della terza rata, e così di seguito fino all’ultima rata;


Dalla ricostruzione sopra operata risulta evidente come tale metodo non implichi, per definizione, alcun fenomeno di capitalizzazione degli interessi, in quanto il metodo francese comporta infatti che gli interessi vengano comunque calcolati sulla quota capitale via via decrescente e per il periodo corrispondente a quello di ciascuna rata, sicché l’assenza di qualsivoglia forma di capitalizzazione (palese o occulta) esclude che possa verificarsi alcuna discordanza (indeterminatezza tasso di interesse ex art. 1284 c.c.) tra il tasso pattuito nel contratto di finanziamento (T.A.N.) e quello effettivo. (Pasquale Lamonica) (riproduzione riservata)



Segnalazione dell'Avv. Pasquale Lamonica


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