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Il Caso.it, Sez. Articoli e Saggi - Data pubblicazione 27/01/2021 Scarica PDF

Interpretazione di un prestito graduale come computo scalare di un conto corrente: alcuni esempi per l'ammortamento francese, italiano e bullet

Graziano Aretusi e Giorgio Panzeca, Graziano Aretusi, Dottore di Ricerca, Ph.D. in Statistica Applicata. Giorgio Panzeca, Dottore Commercialista in Palermo


Sommario: 1. Introduzione. - 2. Alcuni esempi per l'interpretazione dell'ammortamento come computo scalare di un conto corrente. - 3. Implicazioni sulla valutazione del tasso effettivo o reale dell'operazione. - 4. Considerazioni conclusive.


1. Introduzione.

Nel dibattito in atto in tema di anatocismo, la differente natura tra l'interesse composto e quello semplice ha consentito di riconoscere la presenza di anatocismo nei prestiti elementari (anche detti zero coupon). Ad esempio, si immagini di dover rimborsare 1.000 euro prestati al tempo 0 in un'unica soluzione dopo 4 anni al 10% annuale. Se l'operazione è progettata in regime composto, allora il valore di rimborso dopo 4 anni sarà pari a euro mentre in regime semplice sarà pari a euro . In questo caso non vi sono dubbi sul fatto che sia palese che tale differenza è dovuta alla generazione di interessi sugli interessi (anatocismo), dal momento che a parità di capitale, di tasso e di durata dell'operazione, si ottengono due risultati diversi dello scambio.

Come anche, ormai, (quasi) tutti sostengono che nell'ammortamento c.d. francese sia configurabile l'anatocismo, dal momento che la rata costante posticipata è calcolata applicando il principio di equità in regime composto.

In letteratura diversi autori tra cui Fersini e Olivieri, hanno mostrato che qualsiasi ammortamento può essere decomposto in una collezione di prestiti elementari che, se sommati, ricompongono il prestito originario. In particolare, alcuni esempi di decomposizione per l'ammortamento francese, italiano e bullet sono stati illustrati in un recente lavoro: se il fenomeno dell'anatocismo è presente nei prestiti elementari (tipo zero coupon) in regime composto, tale fenomeno non può scomparire nella loro somma. Così come il Bonferroni mostra che qualsiasi prestito graduale può essere trasformato, in maniera assolutamente equivalente, in un prestito elementare in cui al tempo 0 si riceve una somma per rimborsarla, assieme agli interessi, a scadenza dell'operazione in un'unica soluzione; e in tal caso nessuno avrebbe dubbio nel riconoscere la presenza del regime semplice o del regime composto.

In verità, si è già dimostrato che nei prestiti in regime composto, qualunque sia il piano di rimborso (sia esso in unica soluzione alla scadenza oppure graduale nel tempo, a rate costanti o meno), gli interessi che maturano in un determinato periodo generano ulteriori interessi nei periodi successivi, dando luogo al fenomeno della generazione degli "interessi sugli interessi". Si è dimostrato, altresì, che esiste la possibilità, non ambigua, di costruire uno schema d'ammortamento che sia compatibile con l'assenza di anatocismo.

Pertanto, non è possibile evitare il fenomeno dell'anatocismo nei prestiti graduali in regime composto (qualunque esso sia il tipo di ammortamento) e l'unico modo per evitare la generazione degli interessi sugli interessi, è quella di abbandonare il regime composto in favore del regime semplice.

Non a caso, la letteratura di riferimento degli ultimi due secoli, sino ai giorni nostri, riconosce la sinonimia tra regime composto e anatocismo, dimostra che il regime composto produce, per costruzione, il fenomeno anatocistico degli interessi sugli interessi e, infine, spiega come calcolare un prestito graduale, sia in regime composto che in regime semplice.

Anche Banca d'Italia, in linea con la letteratura finanziaria, stabilisce la sinonimia tra interesse composto e anatocismo, ne definisce l'effetto e, inoltre, colloca il fenomeno in una precisa fattispecie giuridica.

Si rileva, inoltre, che la recente giurisprudenza ha evidenziato le criticità dei prestiti graduali progettati in regime composto, in special modo per quanto riguarda l'ammortamento francese.

Tuttavia, nonostante i risultati già a disposizione, nella discussione multidisciplinare in tema di anatocismo nei prestiti graduali, si fa ancora fatica a riconoscere che il fenomeno dell'anatocismo è indissolubilmente legato al regime di interessi utilizzato; il dibattito spesso verte su equivoci e argomentazioni a volte manifestamente contraddittorie.

Si dimentica, per esempio, che la questione dell'anatocismo nelle operazioni finanziarie non è affatto una novità, giacché è stata oggetto del contenzioso, che si è affermato dagli anni '80 sino ad oggi, sulle operazioni di conto corrente. In quest'ambito esiste una sconfinata giurisprudenza e una corposa antologia tecnica di riferimento. È, ormai, consolidata la procedura per il riconoscimento della presenza di anatocismo in un conto corrente che, per la disapplicazione dell'interesse composto, si concretizza nello scomputo degli interessi addebitati (e delle competenze non dovute), nella successiva rettifica dei numeri e, infine, nel calcolo degli interessi semplici di modo che, questi, non siano addebitati se non alla chiusura del conto corrente.

E allora, se si riuscisse a mostrare, come si cercherà subito di fare, che un ammortamento può essere interpretato come computo scalare di un conto corrente, è ragionevole pensare che chi ha dimestichezza con l'identificazione dell'anatocismo nei conti correnti, non dovrebbe avere più dubbi riguardo la presenza di anatocismo nei prestiti graduali in regime composto, qualunque sia il piano di ammortamento del prestito.


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