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Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 7108 - pubb. 18/04/2012.

Immigrazione e contrasto con la direttiva comunitaria 115/2008 della disposizione interna che limita a cinque anni il divieto di ingresso


Cassazione penale, 02 Aprile 2012, n. 12220. Est. Zampetti.

Straniero irregolare espulso – Rientro in Italia dopo cinque anni – Direttiva UE 115/2008 – Massimo periodo di espulsione in 5 anni – Legge italiana che prevede 10 anni – Disapplicazione.


In data 25 dicembre 2010 ha acquistato diretta efficacia nell'ordinamento interno italiano la Direttiva Comunitaria in materia di immigrazione n. 115/2008, per scadenza del termine di adeguamento. La Corte di Giustizia della Comunità Europea con la nota pronuncia 28 aprile 2011 nella causa El Dridi ha accertato, con l'autorità che le è propria in materia, l'incompatibilità del diritto interno italiano in materia di immigrazione con detta Direttiva. Tra le disposizioni di quest'ultima, qui interessa quella di cui all'art. 11, paragrafo 2, secondo cui “la durata del divieto di ingresso è determinata tenendo conto di tutte le circostanze pertinenti di ciascun caso e non supera i cinque anni". E' di tutta evidenza, allora, come si ponga in insanabile contrasto con !a vincolante Direttiva europea la normativa italiana di cui all'art. 13 D. L.vo 286/98 che pone il divieto di reingresso per dieci anni e, comunque, per un tempo non inferiore ai cinque anni. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)

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