Diritto Bancario e Finanziario


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 2151 - pubb. 30/04/2010

CMS e determinazione del tasso di usura

Cassazione penale, 26 Marzo 2010, n. 12028. Est. Gallo.


Usura – Determinazione del tasso usurario – Rilevanza di tutti gli oneri connessi all’uso del credito – Commissione di massimo scoperto – Inclusione – Rilevanza.



Il chiaro tenore letterale del comma 4 dell’art. 644, codice penale (secondo il quale per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate all’erogazione di credito), impone di considerare rilevanti, ai fini della determinazione della fattispecie di usura, tutti gli oneri che un utente sopporti in connessione con il suo uso del credito. Tra essi rientra indubbiamente la commissione di massimo scoperto, trattandosi di un costo indiscutibilmente collegato all’erogazione del credito, giacchè ricorre tutte le volte in cui il cliente utilizza concretamente lo scoperto di conto corrente e funge da corrispettivo per l’onere, al quale l’intermediario finanziario di sottopone, di procurarsi la necessaria provvista di liquidità e tenerla a disposizione del cliente. (Franco Benassi) (riproduzione riservata) (riproduzione riservata)


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