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Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 2112 - pubb. 12/04/2010.

Comportamento processuale scorretto e valore confessorio della condotta della parte


Tribunale di Mondovì, 22 Marzo 2010. Est. Demarchi.

Processo civile – Dovere di lealtà e probità processuale – Inottemperanza all’ordine di esibizione del giudice – Conseguenze – Comportamento processuale gravemente scorretto – Valore confessorio della condotta – Conseguenze.


In virtù dell’interpretazione congiunta degli articoli 88 e 116 codice procedura civile è possibile, nei casi di comportamento processuale gravemente scorretto, sanzionare la parte con il riconoscere alla sua condotta un valore quasi confessorio, di riconoscimento implicito della fondatezza delle domande avversarie. Solo la consapevolezza della propria virtuale soccombenza, infatti, può condurre la parte alla violazione ripetuta e grave di quei doveri di correttezza e leale collaborazione che la legge impone. (Nel caso di specie, la parte ha ripetutamente omesso l’esibizione dei documenti richiesti dal giudice, ha ripetutamente dichiarato, contrariamente al vero, di non essere in grado di reperire la documentazione richiesta, ha ripetutamente depositato fuori udienza memorie non autorizzate, contenenti anche valutazioni in diritto, ha riportato tra virgolette frasi asseritamente contenute nella comparsa di costituzione, che invece non esistevano o erano diverse).

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