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Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 1757 - pubb. 15/06/2009.

Operatore qualificato e valore probatorio della dichiarazione


Cassazione civile, sez. I, 26 Maggio 2009, n. 12138. Est. Schirò.

Intermediazione finanziaria – Operatore qualificato secondo la definizione del Reg. Consob 5387/1991 – Dovere dell’intermediario di accertare l’effettiva esistenza dell’esperienza dichiarata – Esclusione – Rilevanza di elementi contrari in possesso dell’intermediario – Sussistenza – Valore confessorio della dichiarazione di operatore qualificato – Esclusione.


L’art. 13 del regolamento di cui alla delibera Consob 2 luglio 1991, n. 5387, secondo il quale è classificabile come operatore qualificato anche «ogni società o persona giuridica in possesso di una specifica competenza ed esperienza in materia di operazioni in valori mobiliari espressamente dichiarata per iscritto», esonera l’intermediario dal verificare l’effettiva esperienza dichiarata nel senso che, in mancanza di elementi contrari già in suo possesso, la semplice dichiarazione in questione, pur non costituendo dichiarazione confessoria in quanto volta alla formulazione di un giudizio e non alla affermazione di scienza e verità di un fatto obiettivo, esonera l’intermediario dalle verifiche sul punto. Tale dichiarazione, inoltre, in difetto di contrarie allegazioni specificamente dedotte e dimostrate dalla parte interessata e di ulteriori riscontri, può costituire argomento di prova che il giudice - nell’esercizio del discrezionale potere di valutazione del materiale probatorio a propria disposizione ed apprezzando il complessivo comportamento extraprocessuale e processuale delle parti - può porre a fondamento della propria decisione anche come unica fonte di prova per quanto riguarda la sussistenza in capo all’investitore della sua natura di operatore qualificato e la diligenza prestata dall’intermediario. (Franco Benassi) (riproduzione riservata)

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