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Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 12925 - pubb. 29/06/2015.

Titoli obbligazionari greci: dovere di informare il cliente del declassamento ed elementi di conoscenza del default


Tribunale di Prato, 13 Giugno 2015. Est. Morabito.

Intermediazione finanziaria - Doveri informativi dell'intermediario - Progressivo declassamento del titolo negoziato - Necessità - Fattispecie in tema di titoli obbligazionari emessi dallo Stato della Grecia - Fattispecie - Elementi di conoscenza del default


L'adempimento al dovere di informare l'investitore dell'adeguatezza dell'operazione non esime l'intermediario dall'obbligo di avvertire il proprio cliente che non sia un operatore qualificato del progressivo declassamento del titolo oggetto di negoziazione.

Nel caso di specie, il Tribunale ha ritenuto che l'intermediario avrebbe dovuto, ai sensi dell'articolo 28, comma 3, del regolamento attuativo del TUF, informare tempestivamente e per iscritto l'investitore qualora le variazioni dello strumento negoziato avessero superato una perdita, effettiva o potenziale, pari o superiore al 50% del valore dei mezzi costituiti per l'esecuzione delle operazioni. Fattispecie in tema di titoli obbligazionari emessi dallo Stato della Grecia per i quali l'intermediario avrebbe dovuto informare il cliente che, successivamente alla sottoscrizione dell'ordine di acquisto avvenuta il 30 ottobre 2010, il debito pubblico era stato declassato sin dall'aprile 2010 a fronte di un allarme dei mercati finanziari tale da indurre il fondo monetario internazionale ad approvare un prestito di salvataggio della Grecia da 110 miliardi di euro, subordinato alla realizzazione di severe misure di autorità; prestito che, in realtà, si è successivamente appreso, nascondeva un parziale è già avvenuto default dello Stato greco, non più in grado di vendere agli investitori i propri titoli a condizioni di mercato. La sentenza evidenzia inoltre come nell'ottobre 2011 i leader dell'Eurozona decisero di offrire per lo Stato greco un secondo prestito di salvataggio da 130 miliardi di euro, condizionato non solo all'attuazione di un altro severo pacchetto di austerità, ma anche la decisione di tutti i creditori privati a favore di una ristrutturazione del debito da ridursi dal dato del 198% del Pil del 2012 al 120,5% entro il 2020. (Franco Benassi) (riproduzione riservata)

Segnalazione dell'Avv. Paolo Grandinetti – Consulente Codacons Prato


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