Diritto Civile


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 10577 - pubb. 11/06/2014

Tutela del marchio complesso, legittimazione ad agire e valutazione delle singole componenti dotate di autonoma efficacia distintiva

Tribunale Milano, 24 Ottobre 2013. Est. Silvia Giani.


Tutela del marchio - Condizione dell'azione - Legittimazione ad agire - Allegazione della titolarità del rapporto di licenza

Marchio - Giudizio di contraffazione - Marchio complesso - Valutazione delle singole componenti dotate di autonoma efficacia distintiva - Rilevanza dell'uso esclusivo



L’allegazione della titolarità del rapporto di licenza da parte di chi agisce per fare valere un diritto volto alla tutela del marchio è sufficiente per affermare l’esistenza della condizione dell’azione (o  presupposto processuale che sia, essendo sol questione terminologica e non rilevante al fine del decidere, la differenziazione d’inquadramento dottrinale) della legittimazione ad agire, ricordando che la sussistenza della condizione dell’azione va valutata in chiave di prospettazione (ex plurimis, Cass. 6132/2008; Cass. 11284/2010, secondo cui “la legittimazione ad agire e contraddire deve essere accertata in relazione non alla sua sussistenza effettiva ma alla sua affermazione con l’atto introduttivo del giudizio”), che la coincidenza soggettiva sotto il profilo attivo tra colui che ha proposto la domanda e colui che si è affermato titolare del diritto, comporta di per sé la sussistenza della legittimazione ad agire, laddove, per giurisprudenza pacifica e consolidata, il difetto della relativa allegazione è rilevabile  di ufficio, mentre l’effettiva titolarità del rapporto controverso, così dal lato attivo come da quello passivo, attenendo al merito della causa, è oggetto di eccezione in senso proprio e deve, pertanto, essere eccepita in comparsa di risposta. (Franco Benassi) (riproduzione riservata)

Il giudizio di contraffazione di marchio complesso richiede una valutazione che tenga conto delle singole componenti dotate di autonoma efficacia distintiva, ove l'autonoma efficacia distintiva della componente raffiguratva del segno può essere confermata dal suo uso esclusivo. (Franco Benassi) (riproduzione riservata)


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